La Corte di Putin

Questo Blog ha uno scopo ben chiaro, poiche appare dalla ricerche fatte finora che la simpatia di certi ambienti italiani (e non solo) per le politiche interne ed internazionali del presidente della Federazione Russa Vladimir Putin, posso creare una vera e propria minaccia alla democrazia nel nostro paese. Qui sotto elenchiamo dei personaggi provenienti dalle nostre istituzioni politiche, culturali ed economiche hanno sostenuto in questo ultimo anno Vladimir Putin, e quali sono le ragioni per questo sostegno e tifoseria sfrenata. Stiamo veramente assistendo alla nascita di un'Internazionale Nera? come definita da alcuni media. Oppure la Quarta Via del guru nazionalista Dugin sta profeticamente prendendo piede? Speriamo che nessuna delle due sia vere.

domenica 23 novembre 2014

Fabrizio Bertot - dal punto di vista moscovita

Fabrizio Bertot. Imprenditore e industriale della STAMET stampaggi metallici. Euro-deputato di Forza Italia, ed ex-sindaco di Rivarolo (il comune sciolto per infiltrazioni mafiose nel 2009, ma non sono state trovate prove del suo coinvolgimento nella ndrangheta nonostante i voti ricevuti in scambio di appalti nel comune. Si candida alle ultime elezioni europee e trova un seggio a Bruxelles. Tutt’ora sembra che il Ministero degli Interni ha aperto un’inchiesta su da chi ha ricevuti i voti per entrare nel parlamento europeo, si sospetta di Ndrangheta ma per ora non ci sono le prove, e i due candidati prima di lui che hanno vinto lo scranno all’Europarlamento si sono dimessi. Il suo manifesto elettorale? Vota per la Famiglia. Manifesto identico a quello di Aleksey Komov, segretario generale dell’Unione Internazionale per la Famiglia che piu tardi approfondiremo. Basta leggere il suo profilo su Twitter per capire le sue posizioni personali sia pro-Putin che pro-Assad. Ad esempio vorrebbe vedere l’Europa bombardare l’Ucraina per le violazioni dei diritti umani la perpetrate dal governo di Kiev, testualmente “Il Kosovo lo abbiamo bombardato per molto meno:. e missioni personali presso il parlamento regionale di San Pietroburgo. Ma facciamo un passo indietro, Bertot appare sui media russi per la prima volta definito da loro come osservatore elettorale in Crimea da parte del Parlamento Europeo ed il PPE (Infatti Alisa Ruban dell’Alleanza Democratica Ucraina, tira le orecchie a Joseph Daul, segretario generale del PPE chiedendo spiegazioni sulla presenza di Bertot), il 23 Giugno rieccolo a Mosca ma non si sa il perche, poi lo ritroviamo invitato come osservatore delle elezioni regionali a San Pietroburgo a Settembre, vantandosi di aver tenuto una conferenza stampa co ITAR TASS e di essere stato invitato dal Comitato Elettorale di San Pietroburgo. che coincidenza c’era anche d’Amico quei giorni a San Pietroburgo. Poi lo ritroviamo osservatore nel Donbass durante le “presidenziali” di Novembre 2014. Ovviamente nel Parlamento Europeo e uno dei piu ferventi oppositori alle sanzioni alla Russia, manifestando il sacro diritto della Russia di difendere i propri interessi oltre i propri confini. Forse questo gli guadagna qualche intervista con Russia Today. Tuttavia le sue posizioni politiche non sembrano improvvisate ne opportunistiche, gia nel 2013 pubblica un libro “Unione Energetica Euroasiatica” Auspicando un’unione tra Russia e UE con un unico ente a gestire le risorse energetiche, la sua controparte russa e Ivan Grachev, e il titolo del libro riflette il nome di un gruppo di lavoro nella Duma in Russia nel comitato energia. In questo frangente Bertot ha un alleato, Bela Kovacs, insieme creano il gruppo europarlamentare UE-Russia-Energia. A, quasi mi dimenticavo di dire, Bela Kovacs e investigato in Ungheria ci sono sospetti in patria che lui sia una spia per conto dell’FSB. Torniamo ai suoi contatti con Ivan Grachev, quest’ultimo guida una delegazione del parlamento russo e d’imprenditori in Piemonte dove Bertot si offre generosamente di dargli una mano, forse in questa occasione si conoscono. Si parla si cambio di know-how, di contratti, di import-export, specialmente tecnologia ed energia, e incontri con tante imprese, tipo la IREN di Profumo e Novamont. Ma non risultanto contatti tra queste aziende e la STAMET. I suoi contatti con Mosca si moltiplicano “Mi vergogno dell’Europa e dell’Italia, mi offro di far parte di un gruppo di esperti nominati dalla Russia per fare ricerche e appurare la verita sul Genocidio nel Donbass”. Che animo nobile costui. Soprattutto molto attivo su tematiche che riguardano la Russia, e anche l’Ucraina, e lo vediamo anche in Moldavia, eh si! Il 2 Febbraio 2014 la Regione Autonoma Moldava –Gagauzia, ha tenuto un referendum per lasciare il Trattato di Associazione UE e aderire come regione all’Unione Doganale Russia, da tempo Gagauzia e Transdnistria hanno posizioni molto vicine. Secondo Bertot, ripete le stesse parole dette in Crimea, Donbass e San Pietroburgo, il voto si e svolto in piena democrazia e la Moldavia dovrebbe seguire la Gagauzia. Ma come ci arriva a queste elezioni come ossevatore? Molto semplice. In Crimea ad esempio, sembra che sia arrivato nella penisola del Mar Nero a bordo di un volo militare russo, tutto organizzato e coordinato dall’Eurasian Observatory for Democracy and Elections, un’organizzazione serissima con sedi a Mosca, Bruxelles e Parigi. Chi guida questa organizzazione? Un belga e un francese. Si ma chi? Luc Michel, e Jean-Pierre Vandersmissen, di preciso due personaggi di estrema destra, il primo fu segretario del collaborazionista belga durante l’occupazione nazista che mai in vita sua ritratto gli ideali deli nazismo, e questi due personaggi sono ferventi seguaci di Jean-Francoise Thiriart, e piu volte questo loro osservatorio si e dichiarato schierato a favore di Putin, e spesso monitorano le elezioni in Transdnistria, Abkhazia eccetera. Infatti dopo che Bertot ha lavorato con loro ha dichiarato la sua vivissima speranza di vedere in Italia elezioni come in Russia, non ne abbiamo dubbi! Ormai e inarrestabile e si alza lo scudo in difesa del canale ATV Odessa, chiuso dalla magistratura, offrendo un’intervista all’emittente televisiva, canale di proprieta del partito Rodina. Chi e Markov? Markov e sotto arresto al giorno d’oggi, perche? Perche fece sprofondare nel sangue manifestazioni e picchetti tenuti ad Odessa contro di lui prima dei tempi di Maidan, e sembra che ha molti contatti e rapporti con il partito russo simil-fascista Rodina. Tornato in ufficio a Bruxelles raccomanda al Parlamento Europeo di prendere atto di quanti sforzi la Russia sta facendo per assicurare la pace in Ucraina. Ma quanto e democratico quest’uomo e quali alti valori di liberta, infatti ha assidui contatti con Mateusz Piskorsky , un polacco che si fece un po di carcere per reati di neonazismo, partito polacco di Autodifesa, estrema destra, e negazionista, e Kovacs che, oltre ad essere accusato di essere una spia, e anche membro del partito nazista ungherese Jobbik. Ah e gira voce che ci sono anche svariati contatti con Adinolfi, auto-esiliatosi a Londra per sfuggire all’apologia di reato che si beccherebbe in Italia, visto che Bertot e uno dei pochi che partecipano alla presentazione del libro di Adinolfi a Bruxelles, addirittura presso il Parlamento. E oggi dove sta? Eccolo a Parma il 21 Novembre al convegno: “Gli effetti economici delle sanzioni alla Russia”, insieme a chi? A Luca Bertoni dell’associazione Lombardia-Russia, e moderato da Stefano Vernole del CESEM (Centro Studi Euroasiatici del Mediterraneo, che piu giu scopriremo)

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